Il comma 632 della Legge di Bilancio 27 Dicembre 2019 n. 160 ha profondamente innovato la normativa relativa all’utilizzo del fringe benefit per le aziende. Il Governo, quindi, ha correlato tra le emissioni di CO2 e il valore di tassazione del fringe benefit per i dipendenti con una vettura in uso promiscuo.
Per tutti i contratti stipulati dopo il 1° Luglio 2020 è necessario bilanciare le emissioni per contenere gli esborsi dei dipendenti nell’ottica dei nuovi fringe benefit.
Vediamo la tabella nel dettaglio:
Per chi è titolare di un contratto per uso promiscuo dell’auto stipulato dopo il 1° Luglio 2020
sempre su una base di 15.000 km annui, desumibile dalle nuove tabelle Aci, l’imposizione per il calcolo del reddito imponibile passa dal 30%:
- 25% relativamente ai veicoli con valori di emissioni CO2 fino a 60 g/km
- 30% per i veicoli con valori di emissioni CO2 tra 61 ed 160 g/km inclusi
- 50% per i veicoli con valori di emissioni CO2 tra 161 e 190 g/km inclusi
- 60% relativamente ai veicoli con valori di emissioni CO2 superiori a 190 g/km
Il nuovo ruolo del fleet manager
Il fleet manager si trova costretto a pianificare una car list che tenga conto anche del livello di emissione, che può diventare un fattore di divergenza di interessi tra azienda e fruitore del fringe benefit.
Inoltre, nella stesura della car list, è opportuno che il fleet manager consideri la modalità di utilizzo ed il tetto chilometrico di ciascun driver aziendale come altrettanti fattori critici di scelta dell’autovettura da inserire in policy.
Diventa chiaro che considerazioni di percezione premiante dell’auto aziendale vadano armonizzate a esigenze pratiche nell’utilizzo quotidiano della stessa.
Le Direzioni Acquisti e Risorse Umane delle aziende devono rispondere a logiche, talvolta confliggenti, di responsabilità sociale, risparmio di gestione e soddisfazione di ogni singolo utente, armonizzando con oculatezza tutti questi elementi ed evitando che un singolo fattore venga adottato a detrimento degli altri.
Il fleet manager aziendale, è sempre più un mediatore di interessi tra stakeholders.
Fortunatamente, la gamma di veicoli a basso impatto disponibili sul mercato si sta ampliando e anche grazie anche agli ecoincentivi, sta diventando più competitivo in termini di canone di noleggio.